Nonostante in Svizzera le tre aliquote IVA siano sensibilmente più basse rispetto a quelle italiane, per un’azienda estera potrebbe essere comunque vantaggioso recuperare quella versata in territorio elvetico. Vediamo quindi come si richiede la restituzione dell’Iva alle autorità competenti.
Quali sono le procedure da seguire per chiedere il rimborso IVA in Svizzera
Per imprese italiane che operino anche in Svizzera, l’unica possibilità per recuperare l’IVA versata è di appoggiarsi a un rappresentante elvetico, nominato sul territorio, che funga da interfaccia tra la ditta stessa e il fisco svizzero. Tutti i moduli e le richieste dovranno essere presentate all’ufficio competente che si trova a Berna e che valuterà le richieste di rimborso relative all’anno precedente. Il referente sarà colui che curerà i rapporti tra Svizzera e Italia, che presenterà agli uffici iva di Berna tutta la documentazione necessaria e che riceverà il rimborso per nostro conto. Per questo motivo dovrà essere una persona di fiducia e competente in materia. La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera offre anche questo servizio, garantendo così l’operatività e la certezza delle operazioni fiscali.
Quali sono i moduli da presentare
Per fare la domanda di rimborso IVA, oltre alla nomina del rappresentante, bisogna compilare due moduli specifici che vengono forniti direttamente dall’amministrazione fiscale svizzera.
I due moduli sono:
- il modulo all’interno del quali la ditta italiana inserisce i dati aziendali richiesti voce per voce, l’importo per il quale si chiede il rimborso, la causale dell’attività svolta in Svizzera che ha dato origine alla richiesta di rimborso e, infine, i dati del rappresentante nominato;
- il formulario con l’elenco delle fatture pagate di cui si chiede il rimborso. Vanno allegate le fatture originali dei pagamenti che hanno dato origine alla richiesta di rimborso. L’ufficio elvetico vuole che venga anche presentato il certificato che attesti l’iscrizione della ditta al registro delle imprese italiane.
Tempistiche e obblighi di legge
L’ufficio IVA di Berna analizza tutte le richieste di rimborso che pervengono. Saranno accolte solo le richieste di rimborso che si riferiscono all’anno precendente la presentazione dei documenti.
Questo significa che le domande di rimborso del 2022 possono essere richieste entro giugno 2023 ma non si può più chiedere il rimborso dell’Iva versata nel 2021. I termini infatti sono i 6 mesi dalla chiusura dell’anno solare.
Ogni azienda può chiedere il rimborso per importi Iva superiori ai 500.-CHF mentre per i privati la restituzione può essere chiesta dai 60.-CHF in su o attraverso tax free o con la vidimazione delle fatture in dogana.
Curiosità
Il recupero Iva delle ditte svizzere che hanno lavorato in Italia avviene invece in modo leggermente diverso, ad esempio non serve nominare un rappresentante. Il centro operativo di Pescara è responsabile dei rimborsi Iva verso i soggetti non residenti in Italia. Il formulario e il modulo sono speculari a quelli chiesti dagli uffici elvetici alle ditte italiane e le fatture vanno presentate in originale assieme all’elenco delle fatture, all’iscrizione ufficio registro iva elvetica. L’Italia però chiede alle ditte svizzere un ulteriore documento: la contabile bancaria dell’avvenuto pagamento della fattura stessa, cosa che per la svizzera non viene richiesta.