La procedura per l’importazione di beni italiani in Sizzera è abbastanza semplice, ma bisogna tenere in considerazione alcuni obblighi doganali.
In questo articolo andremo a spiegarli uno per uno, puntualizzando anche quali siano i documenti obbligatori da presentare in dogana.
Per iniziare: il libero scambio delle merci in Svizzera
In Svizzera vige l’accordo di libero scambio delle merci provenienti dalla Comunità Europea. Questo significa che la maggioranza dei prodotti che vengono importati, per circolare liberamente sul territorio, è sufficiente che riportino il marchio CE. Il riferimento va soprattutto ai prodotti di origine industriale come mobili, macchinari, abbigliamento e cosmetici. Per non creare ostacoli al commercio con i Paesi che la circondano, la Svizzera, pur mantenendo un atteggiamento protezionistico e di valorizzazione delle sue specificità, non ha imposto vincoli alle importazioni e controlla, attraverso il valore dei dazi, le tipologie di prodotti che vengono introdotti sul proprio territorio.
Un ragionamento diverso meritano i prodotti alimentari e i medicinali per i quali sono richiesti specifici documenti e, talvolta, permessi di importazione, autorizzazioni, o certificati di conformità.
L’esportazione di beni italiani in Svizzera
Nonostante la Confederazione Elvetica incoraggi il consumo e l’acquisto delle produzioni indigene (ad esempio carne, latte, mele), l’importazione di quelle provenienti dall’Italia è ben accetta.
Quando si vuol procedere quindi un business con la Svizzera, bisogna ricordarsi che ogni tipo di cessione di beni, è considerarsi come un’esportazione perché i prodotti lasciano non solo il territorio italiano ma anche l’Unione Europea. Che la cessione sia quindi verso un privato o verso un’azienda, la dogana richiederà sempre alcuni documenti.
Documenti doganali, IVA e dazi
Sui prodotti italiani che sono destinati all’esportazione verso la Svizzera, non deve essere imposta l’iva italiana: sono infatti prodotti che rispondono all’Art.8 e quindi il loro valore non è imponibile.
Il primo documento da produrre per procedere all’esportazione è quindi la fattura commerciale di vendita.
A questa va affiancato il documento di trasporto (DDT) nel quale andrà indicato cosa viene esportato, il luogo di origine, quello di destinazione e la descrizione più accurata possibile di ciò che si sta esportando.
Sulla base di fattura commerciale e DDT, in dogana, verranno prodotte la bolla di esportazione di beni dall’Italia e la conseguente bolla di importazione in Svizzera. A questo punto, sulla merce sarà caricata l’iva svizzera, a seconda della tipologia descritta nel DDT.
L’Iva svizzera presenta due scaglioni per i beni mobili: 2,5% se si tratta di prodotti alimentari, 7,7% qualora si tratti di beni generici o di alcolici.
A seconda del bene importato, in dogana vengono anche prelevati i dazi. Le produzioni sulle quali la Svizzera vanta una sensibile produzione indigena, sono soggette a dazi più elevati, proprio perché l’obiettivo della Confederazione Elvetica è di favorire il consumo di prodotti locali e di coprire “le mancanze” con quelli di importazione. Per capire in anticipo a quanto ammonterà il dazio applicato a ciò che vogliamo esportare in Svizzera, consultate il portale www.tares.ch nel quale sono indicati, per ogni codice doganale, dazi e iva previsti per i nostri prodotti.
Per determinati beni è poi richiesto il permesso di importazione. In sua assenza il bene sarà bloccato in dogana e gli sarà impedito di entrare sul territorio elevetico. È il caso, ad esempio, di olio, salumi, caffè e carne.
Per capire se e quando sia necessario richiedere alle Camere di Commercio locali e presentare in dogana questo documento, potete contattare lo staff dei Servizi Normativi e Fiscali della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.
Come affrontare la dogana e lo sdoganamento
Molti pensano di poter affrontare la dogana da soli ma la complicazione delle pratiche di sdoganamento e le procedure da espletare sono complesse e delicate, tanto da richiedere competenza e autorizzazioni a procedere. È il caso dei documenti per lo sdoganamento delle merci: solo gli operatori abilitati (spedizionieri) possono procedere con questo genere di richieste che possono essere presentate solo on line. Cercare quindi di affrontare da solo la dogana commerciale svizzera comporta la perdita di tempo, attese lunghissime e il rischio di essere respinti. Il consiglio è quindi quello di rivolgersi sempre ad uno spedizioniere affidabile, che abbia buona conoscenza del territorio elvetico e dei regolamenti vigenti. La Camera di Commercio Italiana per la Svizzera sarà felice di consigliarvi la figura professionale più adatta a soddisfare le vostre esigenze.