Come aprire una partita Iva in Svizzera, cosa bisogna sapere

Quando si parla di Partita IVA estera sono molti i dubbi che attanagliano gli imprenditori. In questo articolo intendiamo fare chiarezza sui quesiti più spesso avanzati relativi a RAPPRESENTANZA FISCALE IN SVIZZERA, e sistema FISCALE SVIZZERO legato al mondo dell’imprenditori.

 

QUANDO È OBBLIGATORIO APRIRE UNA PARTITA IVA IN SVIZZERA?

Le aziende italiane che abbiano interessi commerciali sul territorio elvetico sono obbligate ad aprire una Partita IVA in Svizzera quando sviluppano un fatturato di almeno 100.000.-CHF/anno o svolgano attività come la compravendita di beni o l’erogazione di servizi (ad esempio appalti) che saranno messi in opera in Svizzera.

Una ditta straniera, indipendentemente dall’obbligo, può invece scegliere di aprire la Partita IVA in Svizzera per rendere più fluido il processo di sdoganamento delle merci e poterle così vendere all inclusive, con prezzo già ivato e calcolato in base ai dazi, al compratore svizzero. È questo il caso dei siti di e-commerce che svolgono un servizio “chiavi in mano”.

In ogni caso, per aprire la Partita IVA in Svizzera, la ditta italiana deve depositare una cauzione che ammonta al 3% dell’importo dichiarato relativo al volume di affari previsto sul territorio svizzero. L’importo minimo di questa cauzione è di 2’000.-CHF.

 

COME APRIRE UNA PARTITA IVA IN SVIZZERA?

Le imprese italiane, che vogliano lavorare sul territorio elvetico, sono obbligate a nominare un RAPPRESENTANTE FISCALE IN SVIZZERA. Questa figura può essere sia una persona giuridica che una persona fisica purchè risieda in Svizzera. Avrà il compito di rappresentare l’impresa italiana sul territorio. Tra i servizi alle imprese erogati alle aziende italiane dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, c’è anche questo. La camera, infatti, si propone come rappresentante fiscale di società italiane in Svizzera che cerchino una figura affidabile, che conosca il territorio e le istituzioni e che sappia muoversi in modo efficace ed efficiente nel tessuto normativo e fiscale della Confederazione Elvetica.

La procedura di nomina di un rappresentante fiscale in Svizzera è semplice: va compilato un questionario on line sul sito dell’Amministrazione Federale delle Contribuzioni (AFC) che serve a registrare la ditta italiana in Svizzera. Alla domanda va aggiunta la delega sottoscritta dall’impresa italiana a favore del soggetto svizzero scelto come proprio rappresentante fiscale.

A partire da quel momento, l’azienda italiana è tenuta a dichiarare al fisco svizzero, trimestralmente, attraverso il rappresentante fiscale, tutti i movimenti fiscali relativi all’attività sul territorio elvetico (fatture in uscita e in entrata) e ha 60 giorni di tempo, a chiusura di ogni trimestre, per fare presentare e per pagare l’Iva dovuta o per chiederla a rimborso.

Anche in questo caso la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, se nominata come Rappresentante Fiscale della ditta italiana in Svizzera, può preparare tutte le dichiarazioni e presentarle all’AFC.

Una precisazione: l’azienda italiana che ha nominato il proprio rappresentante fiscale in Svizzera è comunque tenuta a pagare regolarmente anche le imposte anche in Italia, qualora dovute.

 

COME CHIUDERE LA PARTITA IVA IN SVIZZERA?

Una volta che la ditta italiana commercialmente attiva in Svizzera, non avesse più necessità di tenere aperta la Partita IVA estera, sempre con un modulo on line, può avanzare richiesta di chiusura. Qui andrà evidenziato il motivo della richiesta, andrà preparato un rendiconto di chiusura e la pratica può dirsi conclusa. Spetterà all’ufficio IVA della AFC, effettuare i dovuti controlli e restituire la cauzione.

 

QUALI SONO LE MAGGIORI DIFFERENZE L’IVA SVIZZERA E QUELLA ITALIANA?

In Svizzera, come in Italia, ci sono 3 aliquote ma le percentuali di queste sono molto diverse.

In Svizzera sono suddivise come segue:

  1. Aliquota ridotta del 2,5% che si applica su beni alimentari di prima necessità ed editoria.
  2. Aliquota piena (quella normale) del 7,7% che si applica su tutti i beni e servizi.
  3. Aliquota speciale per il settore alberghiero che ammonta al 3,7%.

In Italia invece, le aliquote hanno i seguenti valori:

  1. Aliquota ridotta al 4%
  2. Aliquota piena al 22%
  3. Aliquota alberghiera al 10%

 

IVA E DAZI DOGANALI PER IL COMMERCIO IN SVIZZERA

Quando si sceglie di esportare in Svizzera il proprio prodotto è bene ricordare che, oltre alla diversa tariffazione dell’IVA, vengono applicati anche i DAZI DOGANALI. Si tratta di tributi che gravano sui prodotti importati in Svizzera e sono irrecuperabili: la ditta che importa il bene Made in Italy, deve infatti tener conto di questo costo che viene inevitabilmente spalmato sul prezzo di vendita al pubblico. Facciamo un esempio pratico: carne e salumi di importazione rispondono ad un dazio che vale circa 9.-CHF/Kg di prodotto. Mentre l’Iva è un valore che l’azienda italiana può recuperare, quello del dazio no. È un costo vivo e irrecuperabile ma rappresenta uno “scotto” da pagare per poter commerciare con il territorio elvetico.

Il valore approssimativo dei dazi viene fornito sul portale TARES.CH.

 

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